Verso il 20 Maggio... Cap. 3



Ma mai mente umana puo' pensare all'apparizione della Vergine. Né ci pensava l'umile Giulia Dell'Aquila, quando a letto ammalata grave, abbagliata dalla luce che circondava l'immagine, sentì la Madre del Signore che la invitava a far sapere a tutti i Laertini che nell'antica chiesa di Santa Domenica vi era una sua immagine e che in quel luogo voleva venerazione e culto.  Tutti coloro che fossero entrati a chiederle grazia sarebbero stati consolati. Persona umile e timorata di Dio era Paolo Tria e tale era Giulia Dell'Aquila.  Ma l'umiltà e la fede non sono la santità e non sono, pertanto, sufficienti per comprendere a fondo il divino. Ancora una volta nessuno seppe dell'apparizione.  Passò circa un altro mese. Nella notte tra il 9 e 10 maggio la Vergine riapparve a Giulia e la invitò ad andare di persona nella chiesa ad ammirare l'immagine. La donna, improvvisamente guarita, il mattino del 10 maggio, spinta dall'indubbia fede, attraversando la sterpaglia che nascondeva l'ingresso, si inoltrò nella grotta.  L'immagine della Mater Domini, del tutto simile a quella che le era apparsa nella notte, le si presentava sul muro in tutta la sua bellezza. Consapevole di aver avuto un segno dei misteri del divino, si inginocchiò e la venerò con tutta l'anima. Nella stessa mattinata, percorrendo le strade del paese e bussando a tutte le porte, comunicò alla gente il prodigio che aveva vissuto. Tutti corsero alla grotta. 
(La Mater Domini e Laterza - 1987)