Verso il 20 Maggio...Cap. 2




Un mantello d'azzurro cielo scendeva dal capo e, incorniciando il viso, cadeva morbido sulle spalle e sulle braccia della Vergine. Paolo, incantato, si inginocchiò, davanti alla bellissima immagine e pregò con fervore. Chiese di aiutarlo e a Lei affidò i suoi problemi e le sue angosce. Tutte le pene che lo avevano afflitto per tanti giorni e che gli avevano tolto il sonno per tante notti, improvvisamente svanirono. 
— «Madre Santissima» — implorò,— «sono stato ingiustamente accusato dal Marchese, e questo mi rattrista, ma più mi addolora la morte per fame delle mie povere pecore. 
La neve copre ormai da tanti giorni l'erba dei pascoli e il tempo non accenna a migliorare.
Ti prego, Madre del Signore e di tutte le genti, ti prego, aiutami, aiuta questo tuo figlio disperato». —
Non era ancora svanito il suono delle proprie parole che udì la stessa voce delicata è ferma di prima: 
— «Alzati figlio ! Alzati e vai ! Vai dal Marchese, egli ora sa che tu non hai colpa. 
Vai e porta le tue pecore a pascolare, la neve si è sciolta e nella campagna c'è erba in abbondanza. 
E va dalla gente e dì loro che qui, in questa grotta, c'è la mia immagine e che tutti quelli che entreranno a chiedermi grazie saranno da me consolati». — 
Paolo si alzò ed uscì dalla grotta e sotto i suoi piedi, invece della neve, trovò soffice ed abbondante erba. Andò al palazzo e fu accompagnato alla presenza del Marchese che, in piedi, già lo attendeva sorridente. Per un istante si guardarono negli occhi e, senza dir parola, si abbracciarono.  
- «Fratello» -, senti poi Paolo, — «perdonami per le ingiuste accuse» —.

Felice e confuso, nulla disse di quanto era accaduto nella grotta, né seppe mai che la Madonna era apparsa anche al Marchese a rassenerargli l'animo. Con la mente confusa da così grande avvenimento, tanto da considerarlo un sogno, il pover'uomo tornò al suo gregge e alla vita di tutti i giorni senza raccontare ad alcuno dell'apparizione di Maria Vergine.
(La Mater Domini e Laterza - 1987)