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Visualizzazione dei post da dicembre, 2017

Michele De Vietro - U Furnascijl...

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".... . L’ultima famiglia di figuli laertini, quella dei De Vietro, fu attiva fino al secondo dopoguerra...." Michele De Vietro al Tornio Nel nostro secolo la ceramica laertina ha continuato la sua sto­ria grazie al faenzaro Michele De Vietro, nato a Laterza il 1919 e morto il 1978, discendente di faenzari e vasari di Laterza già dal 1700. Con lui lavorava l’allora giova­ne Michele Casarola che lo aiu­tava nel suo laboratorio e che anco­ra oggi continua la sua. La produzione del De Vietro negli anni 40-50 si limitava alla lavora­zione di oggetti di uso comune nelle famiglie contadine (Cuch­m, Piattr, Caps, ecc.) lascian­do loro la fattura grezza o al mas­simo lucidata o colorata con tinte di terra o di metallo. Michele De Vietro e i suoi aiutanti davanti l'antica Fornace I suoi oggetti finemente lavora­ti al tornio, si avvalevano di creta da lui stesso scelta e selezionata in collaborazione con l’aiutante Casarola. Essi, dopo aver ricercato l’argilla,

Dottor Luigi GALLI

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Dottor Luigi GALLI Medico condotto di Laterza,  1933  Autore del "Storia di Laterza" Libro che ha dato uno spaccato di vita laertina come nessun altro è riuscito a fare... Storia di Laterza di Luigi GALLI 1940  Iniziata la pubblicazione nel Settembre 1940 - XVIII;  finita di stampare nel Marzo 1941 - XIX

Raffaele D'Ambrosio

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...l'ultimo spazzino «Fischietto d’oro», così lo chiamavano, se n’è andato. Se l’è portato via la stessa malattia che, un po’ di anni fa, gli aveva strappato, anzitempo, la scopa di mano. Faceva il netturbino Raffaele D’Ambrosio. Minuto, distinto, trascinava il suo carico quotidiano con leggerezza unica. Quasi invidiabile. Guidava a mano il suo veicolo a due ruote, appoggiandolo qua e là, sulla strada non ancora esasperatamente regolamentata da sensi unici e divieti. Ancora a misura d’uomo. Faceva il porta a porta, annunciandosi col suo fischietto limpido, discreto. Raccoglieva rifiuti, Raffaele. Ma faceva altro. Scopa e pala sempre pronte, raccontava il giorno tra una chiacchierata e un commento. Uno sguardo al cielo e un altro al suo carretto con contenitore zincato itinerante, Raffaele D’Ambrosio raccoglieva e scambiava umori. Con l’amico calzolaio, interista come lui, o con il barbiere di fronte: botteghe con l’uscio spalancato sulla strada. Oppure con la signora in rit

“C’ero anch’io. Tra storia e memoria”, di Raffaella Bongermino

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Recensione di Antonio Conte – Il nuovo libro di Raffaella Buongermino “C’ero anch’io. Tra storia memoria” è in grado di suscitare, anche solo da una semplice osservazione esteriore dell’opera, grandi suggestioni ed emozioni. Mi è capitato infatti di essere stato proiettato come per magia, nei lontani racconti di mio nonno, allorquando narrava del suo periodo militare. Aveva trascorso in Libia, a Tobruck, probabilmente nei primi mesi del 1941, alcune vicende che ora mi tornano all’attenzione. Erano relative alla sue attività militari svolte con i suoi commilitoni mentre in una triste giornata erano in atto incursioni aeree.  Tutti, nei proprio capisaldi, venivano bersagliati dalle raffiche dei mitra dell’aviazione inglese. Nei ricordi aveva descritto mentre i commilitoni venivano colpiti nelle loro postazioni, tra le dune, nell’atto di difendere il fronte, ma tutto saltava sotto i colpi dei mitra: sabbia, pentole, elemetti e quant’altro. Libro: “C’ero anch’io. Tra Storia e Memo

Raffaella Bongermino - Ricercatrice e studiosa di storia

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RAFFAELLA BONGERMINO Ricercatrice e studiosa di storia locale nonchè "Cavaliere Ordine al Merito della Repubblica Italiana" ARTE E TRADIZIONI LOCALI  Raffaella Bongermino, nata a Laterza (TA) nel 1940, insegnante elementare, bi-bliotecaria, componente del Centro Studi di Storia delle Tradizioni Popolari di Puglia e di Basilicata, Ispettore Onorario per la con­servazione dei Monumenti e degli oggetti d'antichità e d'arte del Comune di Laterza.  Ha collaborato con gli enti locali cultura­li, indicendo concorsi di pittura, di poesie e di fiabe sul patrimonio culturale del Pae­se e sulle memorie locali delle due guerre mondiali.  Sono stati pubblicati gli opuscoli: // mio paese (poesie in dialetto laertino composte dagli alunni delle scuole elementari e me­die) e / nonni raccontano (storielle brevi e semplici della tradizione popolare laertina). Ha scritto le commedie in dialetto laerti­no: "U moncacjidd d cumà Jaitell" e "A Sanda Mònch&q

Dott. Luca Morelli

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Uno dei primi farmacisti di Laterza dal 13 ottobre 1933 fino ad agosto 1940, quando vendette la farmacia al dr.Pacifico Caputi al quale si lega un aneddoto "famoso" a Laterza... Eccolo... "Un certo "Puppin", ogni volta che arrivava vicino al farmacista seduto al fresco faceva una scoreggia, il farmacista incredulo le prime volte non sapeva come rispondere, pensava fosse successo in maniera casuale. Ma il giorno dopo successe la stessa cosa, e cosi' il giorno successivo ... A questo punto Don Pacifich si preparò, appena mba Pepp si avvicinò e fece nuovamente la scoreggia, il faramcista esclamo': Purgati porco!!! mba Pepp con la sua flemma si girò e rispose:  " fin a quann u cul rend mann a f ngul a purij e ci i venn " "Fino a che il mio culo rende mando a fare in culo alla purga e a chi la vende..." Il Dott. Morelli dinnanzi alla sua Farmacia (dati tratti da un vecchio post di  Luca Morelli )

CURIOSITA' - MUSICA A LATERZA

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Laterza anni '60 I QUATTRO ASSI Giovanni Triggiante al sax; Francesco Scarati alla tromba; Natale Basta (u conzagrast), alla Batteria; Giuseppe Bitetti, (peppin nequenn u scijnqu's), alla fisarmonica;  Al microfono Eugenia Clemente... Il complesso si esibiva spesso nei locali della Mater Domini, per accompagnare le danze durante li sposalizi... (Mestieri Scomparsi di R. Bongermino)

Francesco Saverio Galli ... Carbonaro...

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II 9 giugno 1815 Re Ferdinando ritornò a Napoli e la reazione divampò tremenda fin nei più piccoli paesi; La Carboneria, la Giovane Italia con le loro vendite invasero le nostre Regioni; molti condividevano i nuovi ideali, ma se ne astenevano dal manifestarli pubblicamente per timore che il Borbone con la sua lunga mano delle spie e del Clero, nella quasi totalità a lui devoto, soffocasse nel carcere o nel sangue le loro vite ed il patriottismo. A Laterza fu Francesco Saverio Galli Avvocato, Carbonaro militante, tanto che, tenuto d'occhio da qualche pezzo grosso laertino venduto al Borbone, fu designato ad esser soppresso. Di notte dei congiurati cercarono di ucciderlo nella sua stessa abitazione, ma avvisato a tempo da un suo fedele, scampò miracolosamente alla morte, nascondendosi nei molti nascondigli della cantina sottostante al suo palazzo. Riunione di Carboneria [...] egli godeva tanto la fiducia di Murat, che, quando dovè questi fuggire per il ritorno del Borbone, af

Piazza Vittorio Emanuele, Veduta Monumento - Com'era, Com'è

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LA CHIESA di SANT'ANTONIO DI PADOVA

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.... Non tutti sanno che ... La Chiesa di Sant'Antonio edificata negli ultimi anni del 1700  era nata,  insieme a tutto il fabbricato ad essa adiacente, per divenire un "Convento per Monache". Questo non avvenne e la Chiesa fu adibita a taverna,  Fu aperta al culto il 1 agosto 1920. (in foto si notano tanti traini "parcheggiati"  di fronte al suo ingresso...)

Piazza Vittorio Emanuele - Veduta Chiesa Sant'Antonio - Com'era, Com'è

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In questa foto si notano nella processione,  le suore e molti bimbi  La parte architettonica vede  la Chiesa di Sant'Antonio cosi' com'è ora  mentre, sulla sinistra un "Salone" (barbiere?)  là dove ora è il palazzo.  Sotto com'è oggi...

Santuario Mater Domini - Com'era, Com'è

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Costruita tra il 1736 e il 1753  Santuario Mater Domini -  Laterza

La prima casa della Mater Domini

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In questo immobile, a piano terra vi era la chiesa di San Rocco All'angolo tra Via Roma e Via Cavour, vi era una Chiesa... La Chiesa di San Rocco. Tale Chiesa fu abbattuta molto probabilmente verso la seconda metà dell'ottocento. In questa Chiesa vi era una statua litica di San Rocco datata 1513 ora custodita nella Chiesa di Santa Filomena. Statua litica di San Rocco - 1513 dello scultore Stefano da Putignano Ma la particolarità di questa Chiesa è che è stata la prima "casa" della Mater Domini. In essa infatti fu temporaneamente custodita la ..".stupenda, incomparabile, bella e venerabile Immagine" della Nostra Mater Domini e qui fu "...vestita di ricchi abiti", quando nel 1728 arrivo' a Laterza da Napoli. La Mater Domini con il suo primo abito del 1728

HANNO PARLATO DI NOI

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Il Libro "La storia di Laterza"  di Luigi Galli del 1940  trova naturale continuazione  nella narrazione della nostra storia locale  nel libro del  Dottor Emanuele Caputi  "Evoluzione sociale, economica e culturale di un paese delle murge: Laterza dal 1940 al 2000"  che consigliamo di leggere...

Inaugurazione Ponte

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(da Evoluzione sociale ed economica di E. Caputi) L'opera più importante in questo periodo fu il ponte sulla gravina che permise di attraversare le due sponde del burrone con mezzi rapidi. Prima di quel periodo l'attraversamento avveniva a piedi lungo percorsi tracciati dagli avi sui pendii del burrone, o con l'asino e spesso, essendo la gravina un torrente, si veniva investiti dalle piene che arrivavano improvvise nelle stagioni delle piogge. Opera quanto mai importante in quell'epoca in cui c'era stata la quotazione della Selva S.Vito, e quindi accedere ai poderi divenne agevole. L'inaugurazione del ponte fu fatta con la presenza del ministro del lavoro dell'epoca  (il Ministro Giulio Pastore - ex sindacalista)  e fu una gran festa per tutta la cittadinanza.

IL PONTE DELLE ROSE di Nicola Natale

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DOCUMENTARIO BRITISH ARMY SU GUERRA IN ITALIA 03/04/2013 A vederlo il maggiore Richard Hargreaves non dimostra affatto i suoi anni: 93. Solo un bastone la dice lunga su quanto il fisico imponente risenta dell’età. Settant’anni anni dopo é tornato a Laterza dove si è reso protagonista di un episodio di guerra che gli è valso la military cross, una tra le più alte onorificenze dell’esercito britannico. Si è commosso ricordandolo al pubblico nella sala della cavallerizza, sempre a Laterza, dove è stato ricevuto dal sindaco Gianfranco Lopane e dalla prof. Maria Raffaella Bongermino. “Purtroppo ho portato il tempo inglese con me” ha esordito con humour tipico. La ragione di questa visita è dovuta essenzialmente a Francesco Di Cintio, uno studente dell’Università di Siena cui è stato commissionato dall’esercito britannico un compito molto particolare: realizzare un documentario sulle imprese della 2ª brigata paracadutista chiamata in gergo “red devils”, diavoli rossi istituita da Winston

CHIESA SANTISSIMA TRINITA' - ALTAMURA

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  Risale con molta probabilità al XV secolo. È sede di una antica e prestigiosa confraternita. La facciata, frutto di un recente rifacimento, conserva sul lato destro la cosiddetta “croce del pellegrino”, chiamata così perché era baciata da tutti i pellegrini di passaggio e che alloggiavano nell’Ospedale adiacente. Il bel campanile risale al XVIII secolo ed è sormontato da una cupoletta a cipolla. L’interno conserva l’impostazione cinquecentesca; di notevole interesse è una tela raffigurante la SS. Trinità (XVII secolo) di autore ignoto; sullo splendido altare maggiore (XVIII secolo), invece, campeggia una grande tela del Cinquecento che rappresenta la Trinità, opera di Pietro Antonio De Simone di Laterza . (Fonte: ProLoco Altamura)

SAN MICHELE DELLE GROTTE - ALTAMURA

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Un Pavimento maiolicato eseguito a Laterza nel 1690 È un insediamento rupestre situato a nord, al di fuori del centro storico. Anticamente conosciuto come “Sant’Angelo della Rizza”, è uno degli ambienti ipogei più interessanti della città, per via dell’impianto strutturale e per le pitture parietali esistenti. La sua costruzione risale con ogni probabilità al X secolo, sorto come fondazione eremitica dei monaci di San Basilio, la cui presenza sul territorio altamurano è attestata in numerose chiese rupestri (vedi le cripte di Iesce, San Giorgio, Fornello). La facciata in muratura presenta, al disopra del portale d’ingresso, un’edicola cinquecentesca decorata con capitelli corinzi, in cui è conservata la statua in pietra di San Michele Arcangelo, opera, dalla chiara impostazione tardo-rinascimentale, eseguita sul finire del XVI secolo. L’interno, interamente scavato nel tufo, è costituito da volte basse, sostenute da cinque pilastri che suddividono la chiesa in quattro navate, ed è a

L'ASILO DELLE SUORE...

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Scuola materna Regina Elena Sulla proposta del nostro Ministro dell'Interno. Viste le deliberazioni del 23 ottobre e 27 dicembre 1869 dell'Arciconfraternita del Monte Purgatorio in Laterza (Provincia dì Lecce) relativo all'assegno di annue Lire 2.550,— sul patrimonio della Pia Associazione a favore di un Asilo infantile da istituirsi in quel Comune di Laterza. NACQUE COSI' L'ASILO DELLE SUORE A LATERZA  Dato a Firenze il 4 agosto 1870 Si costruì il locale adatto a pian terreno e nel 1875 fu iniziato il suo uso gratis per i poveri, a pagamento con tenue rata mensile per gli abbienti. Negli anni successivi si costruì il piano superiore. Diceva il Galli nel 1940: "....Frequentano in media 200 bambini  con somministrazione gratuita della refezione   calda nei mesi invernali..."

LATERZA E LA GUERRA - BONGERMINO VITO

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(da c'ero anch'io di Raffaella Bongermino) BONGERMINO VITO nato a Laterza il 20 Luglio 1932, deceduto il 28 giugno 2011 Il borgo antico di Laterza si dispiega a ventaglio sul costone della gravina, che separa a Levante il nuovo centro storico dalla Selva San Vito.  Per raggiungere i nostri terreni, che coprono a terrazze uno spalto della gravina, attraversammo a guado il letto del fiume Lato, poggiando i piedi su ciottoli e sassi e facendo attenzione a non scivolare nell'acqua che scorreva dolcemente. Con i miei genitori e la mia sorellina Elia di 3 anni ritornavamo in paese con i panieri colmi di grappoli d'uva e di fichi. All'improvviso rombi forti assordanti di motociclette ruppero il silenzio della campagna ed uno strepitoso accorrere di persone invasero la gravina come cavallette. Gente impaurita gridava: "I tedeschi, i tedeschi, sono arrivati i tedeschi!" Intere famiglie con bimbi piccoli in braccio ed altri tenuti per mano, cercavano un n

Laterza e la Musica - Gli Albatros

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Gli Albatros sono stati un gruppo musicale italiano, fondato nel 1974 da Toto Cutugno. Nel 1976 si classificano al terzo posto al Festival di Sanremo con il brano "Volo AZ504". Il brano fortemente antiabortista crea polemiche in un periodo "caldo" come gli anni settanta ma si rivela ugualmente un successo internazionale. L'anno successivo bissano la partecipazione sanremese con il brano "Gran Premio". Nel 1978 il gruppo si scioglie.  Componenti del Gruppo Musicale degli Albatros tra gli altri Toto Cutugno, 1943: voce solista, chitarra, pianoforte e il Nostro Lino Losito (Laterza, 13 febbraio 1948): chitarra Nel 1978 il gruppo si scioglie. Toto Cutugno intraprende la fortunata carriera solista, mentre Mario Limongelli fonda qualche anno dopo la casa discografica NAR International e Losito e Trama continuano la carriera musicale come session man. Massimo Viganò, membro della prima formazione, si esibisce tuttora con alt

La Seconda Guerra Mondiale

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In foto il dipinto che "ferma" il momento dell'attacco con il Ponte delle Rose sullo sfondo ... 4 ° battaglione II Reggimento Paracadutisti, Ponte Laterza, Italia 1943. La prima Divisione Airborne sbarcò a Taranto per l'Operazione Slapstick, durante l'invasione dell'Italia il 9 settembre 1943. Nella notte del 15/16 settembre 1943, il 4 ° battaglione II Reggimento Paracadutisti ha combattuto la sua prima azione significativa della seconda guerra mondiale. Il Ponte di Laterza “Ponte elle Rose” era di vitale importanza per l'avanzamento degli Alleati ed era ben difeso dalla 1^ Brigata Paracadutisti tedesca. L'azione ha comportato una lunga marcia notturna su un terreno difficile, seguito da un attacco in salita sulle posizioni tedesche ben preparate e fortemente difese. L’attacco causò forti perdite ai tedeschi che dovettero dopo qualche tempo abbandonare la posizione. In quell’episodio, che è riemerso dalle nebbie del passato, le vittime furono

A Panov d Sanda Lucij

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Il giorno 13 dicembre ... ...Santa Lucia ...  ...ricordo i pomeriggi freddi, con gli Amici  impegnati alla raccolta della legna per  il "rito del fuoco" ... "a Panov" ... ...in ogni angolo di strada c'era un falo', e ci si riscaldava... la sera... la notte più lunga dell'anno....