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Visualizzazione dei post da marzo, 2020

Festività Religiose

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Laterza possiede grandi tradizioni religiose. Nel corso dei secoli i nostri antenati hanno usato per il culto religioso prima le grotte naturali, poi chiese vere e proprie. Il nostro territorio è particolarmente ricco di grotte, le più famose sono quelle di San Pietro, con cunicoli lunghi alcuni chilometri. Grotte di San Pietro Secondo la tradizione pare vi abbia soggiornano San Pietro mentre si recava a Roma. In queste grotte i laertini si sono rifugiati nel corso dei secoli quando i pericoli si facevano più grandi. Lungo i 12 km della nostra Gravina ci sono numerose chiese rupestri (trenta): i monaci e la popolazione laertina vi svolgevano i culti religiosi.  Chiesa Assunta 1112 Foto Monopoli La chiesa più antica di Laterza è l’Assunta (1112) ove viene festeggiata il 16 Luglio di ogni anno la Madonna del Carmine. Nelle vicinanze vi è il Santuario Mater Domini dedicato alla Madonna, patrona di Laterza (una grande festa si svolge il 20 Maggio). Altre festività sono q

I Pastorelli uccisi dalla Bomba

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Il 29 gennaio 1947 due pastorelli adolescenti, Ciccarone Giovanni e Fraccascia Giuseppe Luigi, mentre portavano il gregge di pecore al pascolo, all'altezza della strada che scorre parallela a quella della Pineta Scivolizzo, furono attratti da una scatola metallica che li incuriosì.  La presero in mano e nel tentativo di staccare il coperchio, l'ordigno esplose dilaniando i loro corpi.  I familiari informati della disgrazia, accorsero e raccolsero le parti dei corpi sparsi nel terreno circostante. In seguito fecero elevare una colonna commemorativa. QUI CADDERO PER SVENTURA CICCARONE GIOVANNI E FRACCASCIA GIUSEPPE LUIGI IL 29-1-1947 LE DESOLATE FAMIGLIE POSERO UNA PRECE.

Le Targhe del Comune

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Spesso guardiamo senza vedere. Passando dinnanzi alla Casa Comunale, al Municipio, quanti di noi si sono soffermano a leggere le Targhe marmoree affisse ai lati dell'ingresso? La Targa a sinistra recita è dedicata a Nicola Perrone. Nicola Perrone era un cittadino di Laterza patriota ed ex garibaldino. Nel periodo post unitario si distinse per aver partecipato come volontario della guardia nazionale a contrastare il brigantaggio. La Targa recita: ".... disdegnando ogni ricompensa si ritiro' a vita privata morì povero  l'anno 1875. I suoi concittadini posero il 5 Giugno del 1892 La Targa a destra invece è dedicata ai Soldati  Michele Passarelli e Giulio Azzarano. Morirono in battaglia gridando "Fratelli d'Italia Avanti!!" Il Popolo laertino, memore, e superbo di tanta gloria pose il 25 febbraio del 1913

Bibliografia

Bibliografia: AA.VV. , Ceramica Antica "Mensile"; AA.VV., Guida naturalistica delle Gravine ; AA.VV., La Gravina di Laterza ; AA.VV., Catalogo del museo Nazionale Archeologico di Taranto ; AA.VV. Associazione Culturale “Società & Progresso”, Carta SIT di Laterza ; Associazione Culturale “Società & Progresso”, I "calendari di Agorà" ; Bongermino R., La Storia di Laterza ; Bongermino R. , Mestieri scompars i; Buttiglione G. , Arcipreti e abati di San Lorenzo ; Carlo Dell'Aquila , Laterza sacra ; Carrera F. - Don Pascale M. , La Mater Domini e Laterza ; Carrera F. , Io voglio ricordare ; Coop. Lavoro e Progresso , La Maiolica di Laterza ; Donatone G. , La Maiolica di Laterza ; Donatone G., Catalogo Mu.Ma.; Distretto 49, Il nostro territorio visto dagli alunni ; Galli L. , La Storia di Laterza ; La maiolica di Laterza: storia, arte e mercato ; Pugliese M.C. , Ricerca anatomica sugli affreschi delle chiese

Angelo Antonio D'alessandro

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Il più prestigioso ceramista dell'età barocca, nacque a Laterza nel 1642 da Nicol'Antonio da Santeramo e da Cristina Festa.  Fu un prelato, come risulta dall'elenco del clero laertino del 1676. Lasciò presto Laterza per studiare in un seminario della capitale e vi tornò sacerdote, succedendo, nel 1667, alla morte del canonico Don Leonardo Antonio Brizio, alla guida della chiesa di San Lorenzo Martire.  D'Alessandro morì nel 1717 all'età di 75 anni. Al periodo che va dal 1670 al 1690 risalgono le esecuzione di piatti con tese decorate a tralci e margherite in monocromia turchina, numerosi e pregevoli capi con stemmi gentilizi conservati in musei francesi e londinesi, ora anche a Laterza. Presentatolo con scimmia che rapisce un infante circondati da putti - 1693 Al periodo 1689-1693 risalgono le serie dei presentatoi su piede.  Si tratta di importanti commissioni dal momento che è riportato lo stemma del committente. In questi capi ricorrono

De Mauro Vincenzo - Ultracentenario

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Nato a Laterza il 17 Luglio 1915, 1° Reggimento Bersaglieri Napoli Soldato di leva 1935-1937 Richiamato il 1° Giugno 1940 Collocato in Congedo il 22 Giugno 1945 Vincenzo De Mauro durante una delle ultime manifestazioni del 4 Novembre Vincenzo prestò servizio di leva negli anni 1935-1937 ed il primo giugno 1940 fu richia­mato per partecipare alle operazioni belliche contro la Francia. Il CAR lo fece in un paese della provincia di Cuneo. Pochi mesi soltanto di guerra; seguì presto la ritirata per le tristi condizioni climatiche e per la vittoria dell'e­sercito nemico. Il Reggimento Bersaglieri fece altre istru­zioni a Ferrara e poi si diresse a Napoli, per raggiungere in seguito Bari da dove s'im­barcò per l'Albania, il 4 novembre 1940. A Durazzo Vincenzo sostò alcuni giorni ed il 13 novembre fu al fronte in montagna ad Ersekè. L'offensiva greca fu così spietata da costrin­gere i nostri alla ritirata. Si diressero verso un'altra postazione il 18 novembre e nel

Il Prof Francesco BIANCOFIORE Archeologo

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Il II millennio in Puglia è caratterizzato da una complessità di manifestazioni culturali, delle quali la civiltà di Laterza  è quella più interessante e suggestiva. Le testimonianze più salienti della civiltà di Laterza consistono in ipogei funerari singoli o in gruppi. La necropoli più cospicua fù scoperta nel 1965 ed esplorata nel 1966 nella cosidetta "Valle delle Rose" contrada Candile (o Cannile) nel territorio del comune di Laterza presso l'omonimo torrente un tempo attivo. Valle delle Rose Quattro tombe, di cui tre ipogeiche ed una a fossa, restituirono una documentazione che la ricchezza degli elementi culturali ci ha permesso di parlare di una vera e propria civiltà. Scoperta fatta dal Prof. Francesco Biancofiore. Ipogeo a scavo completato Prof. Francesco Biancofiore Nella seconda metà degli anni Sessanta, a Laterza, è stata individuata e scavata da Francesco Biancofiore una necropoli a grotticella artificiale. Le sepolture di tipo coll

Il tesoro ritrovato ... dopo quasi 40 anni!!

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Nel Santuario Mater Domini vi era una bellissima Mattonella in Maiolica raffigurante i Santi Pietro e Paolo risalente al 1600. La sera del 23 settembre 1979, fu rubata da ignoti. Dopo 39 anni, nel 2018, il prezioso patrimonio artistico laertino fu ritrovato a Roma grazie ad una foto che ha dato il via alle complesse indagini. dalle cronache di quell'anno si leggeva: "... L’indagine ha preso avvio dalla segnalazione di uno studioso di maioliche in ceramica, ai Carabinieri del TPC di Bari, della presenza di una foto della mattonella, all’interno di una pubblicazione riguardante la produzione di maioliche di Laterza nel‘600. La successiva comparazione dell’immagine con quelle contenute all’interno della Banca Dati dei Beni Culturali illecitamente sottratti del Comando Tutela Patrimonio Culturale, ha permesso di individuarne la provenienza illecita e di acquisire la documentazione relativa al furto (durante il quale erano stati asportati anche altri beni), nonché le foto

Il Convento per le Monache

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Chiesa Sant'Antonio da Padova Non tutti sanno che la Chiesa di Sant'Antonio fu edificata negli ultimi anni del 1700 dal filantropico Domenico Andrea Perrone.  L'intenzione di questo benefico Laertino fu di adibire il locale a Chiesa, e avendo costruito al lato una fila di case al piano adiacente alla Chiesa con gradinata separata, formò un blocco di stanze intercomunicanti fra di loro anche con un log­giato antistante. Il progetto prevedeva la realizzazione di un Convento per Monache, le quali avrebbero usufruito della Chiesa.  Chiesa Sant'Antonio da Padova con veduta sulla destra di quello  che doveva diventare il Convento Purtroppo per la sopravvenuta morte del Perrone, il Convento non vide la sua realizzazione e il fabbricato fu smembrato e venduto a parecchi proprietari e la ideata Chiesa, pur restando completa del tutto nel fabbricato, tranne che nella pavimen­tazione, fu venduta a terzi e, dopo vari passaggi ed usi non ultimo quello di taverna, f

La Chiesa sotto il Comune

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Fino al 1826 dove ora è il Municipio vi era una Chiesa, San Nicola del Piano, un'antica Chiesa fuori le mura poco lontana dalla porta del piano dedicata a S. Nicola di Bari. Era chiamata San Nicola al Piano in quanto verso Nord esisteva un largo spazio di terra (attuale Corso Vittorio Emanuele con i giardini pubblici). Tale chiesa fu abbattuta nel 1826 appunto per edificare la Casa Comunale.  In quell'anno fu abbattuta anche la Porta del Piano che, insieme alle mura del Palazzo, delimitava il Paese.  Nel 1927 fu sistemata la cosi detta via Fornello sita alle spalle del Municipio e dalla quale si scendeva giù alla Gravina,  si colmò il terrapieno, e si creò un ampio e spazioso luogo antistante alla facciata laterale dell'Edificio, con ringhiera, donde si gode la visione pa­noramica della Gravina e della campagna retrostante. 

Il Tunnel Verso la Salvezza

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Il Palazzo, Disegno Vi era un cunicolo che collegava il Vecchio Palazzo (il Palazzo Marchesale ora) alla Gravina. Detto cunicolo serviva presumibilmente come via di fuga in caso di pericolo.  Di padre in figlio si è tramandata la notizia della sua esistenza; però unico suo relitto fu il cunicolo sotterraneo, che da quel vecchio Castello menava verso il paese vecchio e propriamente verso la Chiesa della Vittoria e serviva di uscita per eventuale bisogno di salvezza.  Di questo cunicolo, profondo, oltre due metri sul­l'attuale piano stradale, si parlava tra i laertini,  ma anima viva non l'aveva mai visto.  Noi tardi nepoti avemmo la fortuna nel 1927, durante la costruzione della conduttura, che dà acqua alla fontanina dirimpetto al vi­colo, che mena alla Chiesa della Vittoria, di vedere questo cunicolo profondo due metri e largo uno e poco più... Immagine di repertorio ma che rende l'idea di come doveva essere il cunicolo sotterraneo che dal Palazzo Marches