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Visualizzazione dei post da marzo, 2018

Verso il 20 Maggio... Cap. 10

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La Cripta Con la seconda colonizzazione Bizantina e con la massima espansione del monachesimo Italo - Greco, le caverne furono abitate ed alcune adibite a luogo di culto. Si è nel X secolo dopo Cristo, in piena — «civiltà rupestre» —. Qui i monaci, perseguitati dalla furia iconoclastica (distruttrice di immagini), portarono l'arte Bizantina e qui dettero sfogo al desiderio di coprire di immagini i muri dei luoghi di culto. Durante i secoli l'arte Bizantina testimoniò la profonda fede di questi frati nel Signore e nei Santi. Nel tempo subì l'influenza di altre civiltà, quella autoctona (dei nativi) e quella dei componenti che si avvicendarono in questa parte d'Italia. La Santa Domenica - Ciriaca, stupendo connubio di arte Bizantina e Normanna, ne è una delle testimonianze più belle. E' l'immagine che troviamo oggi nella Cripta della chiesa Mater Domini, dipinta su una pietra alta circa m. 1,20 e larga m. 0,70. Da questa immagine prendeva il nome l'antic

Verso il 20 Maggio... Cap. 9

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LA CORONA Nel 1888 la Madonna fu solennemente incoronata con una ricca corona d'oro. Testimonia l'avvenimento un quadro su tela, posto in sagrestia, datato e con la scritta:  AVE MARIA MATER DOMINI CORONA AUREA CAPITULO VATICANO DECORATA Ma un furto sacrilego privò ben presto la statua di tale ornamento. Il 20 maggio 1930, esattamente 50 anni dopo, alla presenza dell'Arcivescovo diocesano e dei Vescovi di Tricarico e di Castellaneta, con  solenne cerimonia, veniva deposta sul capo della Mater Domini una nuova corona, d'oro massiccio.  (La Mater Domini e Laterza - 1987)

Verso il 20 Maggio... Cap. 8

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Esclusivamente con le offerte dei fedeli, la costruzione fu iniziata nel 1736 e fu portata a termine diciassette anni dopo nel 1753. Nello stesso anno, il 19 maggio, fu benedetta dal Rev. Arciprete D. Stefano Galli. La consacrazione avvenne il 12 maggio del 1850, esattamente 200 anni dopo l'apparizione della Madonna, ad opera dell'Arcivescovo di Matera, Mons. D. Antonio di Macco.  Il Santuario fu dotato nel 1803 di un bellissimo altare maggiore in marmo bianco intarsiato con marmo rosa e azzurro. Dello stesso materiale fu realizzata nel 1815 la fine balaustra che divide l'altare dai fedeli. (La Mater Domini e Laterza - 1987)

Verso il 20 Maggio... Cap. 7

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La Sacra Immagine fu portata da Napoli a Laterza nel 1728 e momentaneamente custodita nella distrutta chiesa di S. Rocco posta fuori le mura del paese. Privo della teatralità propria del barocco, il volto della Vergine esprime una controllata e materna dolcezza che coinvolge chiunque la guardi e la mente vola al Divino. Il 10 maggio dello stesso anno, giorno di Pentecoste, nell'ora più dolce della giornata, dopo la Messa del vespro, l'Arciprete D. Stefano Barberio benedisse la statua che fu trasportata in processione nella Chiesa di S. Lorenzo Martire. Vi rimase esposta e fu meta del pellegrinaggio della popolazione in tutte le ore della giornata. Dopo qualche giorno fu portata al Santuario. Man mano che i giorni passavano, durante la festa patronale, il numero dei fedeli che venivano a Laterza ad adorare la Vergine aumentava. La vecchia chiesa di Mater Domini risultò ben presto insufficiente; fu deciso di costruirne una più grande accanto a quella già esistente. (La M

Verso il 20 Maggio... Cap. 6

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L'estate del 1727 ha visto uno dei momenti più significativi e importanti della gloria religiosa e civile di questo Paese, di Laterza. Il medico e l'artigiano, l'avvocato e l'operaio, tutti lasciano altrove la loro condizione sociale e si dichiarano figli della stessa Madre. E' un momento di altissima spiritualità e di assoluta serenità nei rapporti umani, che tutti desiderano rivivere in futuro. Si decide, così, in quell'adunanza di popolo e di clero, di darsi appuntamento ogni anno. Da allora la Mater Domini viene festeggiata ogni 20 di maggio ed a quell'appuntamento nessun laertino viene meno, se non per motivi veramente eccezionali.  Perfino l'emigrante torna e, anche se lontano, partecipa comunque con lo spirito e con offerte, perché la festa si realizzi. (La Mater Domini e Laterza - 1987)

Verso il 20 Maggio... Cap.5

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L'ufficializzazione del ritrovamento della Sacra Immagine della Vergine nella grotta e delle grazie ottenute per sua intercessione fecero pervenire a Laterza, in pellegrinaggio, non solo i fedeli di Matera ma anche quelli di altre Diocesi. Ben presto, per tanta affluenza, fu necessario mettere a custodia della grotta i sacerdoti D. Giannandrea e D. Carlo Galli e D. Gianpietro De Renzo. Da quel momento furono registrate tutte le grazie e le offerte in denaro dei fedeli alla Mater Domini. Fu eretto un altare per celebrare le messe e per le altre funzioni che in data 31 maggio 1650 fu solennemente benedetto. Contemporaneamente la chiesa di S. Maria Mater Domini fu consacrata dall'Arcivescovo di Matera con l'intervento del Clero e dei P.P. Cappuccini che lì si erano recati alla testa di una lunga  processione di fedeli. La prima Messa Cantata fu celebrata il 3 giugno 1650. Gli anni passavano e Laterza diventava sempre più meta di pellegrinaggio. La gente, anche di paesi

Verso il 20 Maggio... Cap.4

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Il giorno dopo che Giulia Dell'Aquila diffuse la notizia dell'apparizione, fu un giorno straordinario in quando in quel luogo vennero genti da tutti i paesi vicini e da altre regioni. La Mater Domini era apparsa in diversi luoghi ed aveva loro dato appuntamento in quella che sarebbe stata la sua casa. Il pellegrinaggio dei forestieri durò per tutta la giornata e la campagna circostante la grotta si riempì di gente che, commossa, implorava grazia per le proprie pene. E per intercessione della madre del Signore il cieco vide il sole e i propri cari, il paralitico corse ad abbracciare i fratelli, il sordo sentì il muto e il canto degli uccelli e il duro pianse, finalmente uomo tra tanta umanità. L'eco dei prodigiosi avvenimenti si diffuse nei paesi dove i miracolati portarono le loro testimonianze. Il fiume dei pellegrini, da quel giorno, si ingrossò sempre di più e la vecchia chiesa abbandonata, diventò, ben presto, un vero e proprio Santuario. Colui che portava la fe

Verso il 20 Maggio... Cap. 3

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Ma mai mente umana puo' pensare all'apparizione della Vergine. Né ci pensava l'umile Giulia Dell'Aquila, quando a letto ammalata grave, abbagliata dalla luce che circondava l'immagine, sentì la Madre del Signore che la invitava a far sapere a tutti i Laertini che nell'antica chiesa di Santa Domenica vi era una sua immagine e che in quel luogo voleva venerazione e culto.  Tutti coloro che fossero entrati a chiederle grazia sarebbero stati consolati. Persona umile e timorata di Dio era Paolo Tria e tale era Giulia Dell'Aquila.  Ma l'umiltà e la fede non sono la santità e non sono, pertanto, sufficienti per comprendere a fondo il divino. Ancora una volta nessuno seppe dell'apparizione.  Passò circa un altro mese. Nella notte tra il 9 e 10 maggio la Vergine riapparve a Giulia e la invitò ad andare di persona nella chiesa ad ammirare l'immagine. La donna, improvvisamente guarita, il mattino del 10 maggio, spinta dall'indubbia fede, attraversa

Verso il 20 Maggio...Cap. 2

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Un mantello d'azzurro cielo scendeva dal capo e, incorniciando il viso, cadeva morbido sulle spalle e sulle braccia della Vergine. Paolo, incantato, si inginocchiò, davanti alla bellissima immagine e pregò con fervore. Chiese di aiutarlo e a Lei affidò i suoi problemi e le sue angosce. Tutte le pene che lo avevano afflitto per tanti giorni e che gli avevano tolto il sonno per tante notti, improvvisamente svanirono.  — «Madre Santissima» — implorò,— «sono stato ingiustamente accusato dal Marchese, e questo mi rattrista, ma più mi addolora la morte per fame delle mie povere pecore.  La neve copre ormai da tanti giorni l'erba dei pascoli e il tempo non accenna a migliorare. Ti prego, Madre del Signore e di tutte le genti, ti prego, aiutami, aiuta questo tuo figlio disperato». — Non era ancora svanito il suono delle proprie parole che udì la stessa voce delicata è ferma di prima:  — «Alzati figlio ! Alzati e vai ! Vai dal Marchese, egli ora sa che tu non hai colpa.

Verso il 20 Maggio...Cap. 1

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La Mater Domini e Laterza  di Franco Carrera e Don Michele Pascale